ROMA\ aise\ – La settimana scorsa, come noto, il Senato ha iniziato i lavori d’Aula riguardanti il ddl sullo ius soli, cioè il disegno di legge che dovrebbe permettere ai figli di immigrati, nati o cresciuti in Italia, di ottenere la cittadinanza italiana. “Un provvedimento giusto e moderno, ma che presenta una grave lacuna perché dimentica gli italiani che recandosi all’estero hanno perso la cittadinanza. Quindi un provvedimento monco che deve essere corretto per essere giusto nei confronti di tutti”, ha affermato l’on. Fucsia Nissoli, deputata Ds-Cd eletta nella Circoscrizione estera – Ripartizione Nord e Centro America.
“Molti non hanno neanche notato questa lacuna, ma è il tempo di prenderne atto e colmarla”, ha continuato Nissoli precisando che “già durante l’esame di questo provvedimento alla Camera avevo presentato un emendamento per il riacquisto della cittadinanza di chi, italiano di fatto, l’ha perduta vivendo all’estero. In seguito, le dinamiche politiche mi hanno costretto a ritirare l’emendamento dietro la promessa che sarebbe, poi, stato ripreso successivamente, come si afferma nell’OdG accolto l’8/10/2015, dove impegnavo il Governo a ridare la cittadinanza “ai nati in Italia, figli di almeno un genitore italiano, che hanno perso la cittadinanza in seguito a espatrio” in un momento successivo”.
“Questa, allora, è l’occasione buona!” per Nissoli, che invita il governo a fare “la sua parte e non permetta che l’Italia dimentichi i suoi figli. È un dovere morale per un Paese che non dimentica la sua storia, per un Paese che vede nei nuovi italiani e negli italiani all’estero una risorsa importante per il suo agire come sistema nel mondo. Dunque, è il momento della prova! Se gli italiani all’estero non saranno considerati”, conclude Nissoli, “vuol dire che questo Governo non mantiene le promesse e ne dovremmo trarre le dovute conseguenze!”. (aise)