Roma, 29 gen – In occasione dell’approvazione, alla Camera dei deputati, della “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l’Imu, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia, il governo ha accolto l’ordine del giorno presentato dalla deputata Fucsia FitzGerald Nissoli sull’Imu per gli italiani all’estero. In particolare, tale ordine del giorno concerne la parità di diritto tra i cittadini italiani residenti in Italia e i cittadini italiani residenti all’estero in materia di imposta municipale unica, affinché l’unità immobiliare posseduta in Italia a titolo di proprietà o di usufrutto da cittadini italiani iscritti all’Aire venga considerata abitazione principale, a condizione che la stessa non sia locata, secondo quanto originariamente previsto per l’Imposta Comunale sugli Immobili dal D.L. 23-01-1993 n. 16, convertito dalla Legge 24-3-1993 n. 75. Nissoli, dopo aver evidenziato “che il governo si è impegnato in più occasioni a rivedere il principio di discrezionalità dei Comuni consentendo il riconoscimento automatico come ‘abitazione principale’ dell’unità immobiliare dei residenti oltre confine, in chiara ottemperanza con quanto sancito dalla legge 75/93”, ha accettato la riformulazione del governo in cui lo si impegna “a dare seguito agli impegni già presi in materia di riconoscimento dell’abitazione principale delle unità immobiliari possedute dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato disponendo il superamento del principio di discrezionalità in capo ai comuni”. (9Colonne PO / Cle)