
ROMA\ aise\ – “È stata calendarizzata per domani, 10 dicembre, in Commissione esteri la mia risoluzione in cui si impegna il Governo “ad adottare iniziative per definire con urgenza una data certa per lo svolgimento delle elezioni dei Comites, nel rispetto dei tempi legislativamente indicati, al fine di sensibilizzare per tempo le nostre numerose collettività all’estero e accrescere la loro partecipazione al voto, scongiurando l’ipotesi che possa essere ulteriormente procrastinato un appuntamento democraticamente così rilevante ed atteso dai nostri connazionali all’estero”. Un tema su cui sono intervenuta più volte anche chiedendo l’introduzione del voto elettronico”. Così Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta in Centro e Nord America.
“A tal proposito, il Governo, rispondendo alla mia interrogazione a risposta scritta sul fondo di 1 milione di euro per la sperimentazione del voto elettronico all’estero, ha espresso alcune considerazioni pratiche che lasciano ancora in sospesa la possibilità dell’utilizzo del voto elettronico anche per le elezioni dei Comites”, ricorda la parlamentare. In particolare, chiarisce Nissoli, “il Governo ha risposto che “è necessario procedere a un’attenta valutazione di una serie di aspetti tecnici di estrema delicatezza e complessità, per assicurare il rispetto delle norme riconducibili al procedimento elettorale, per loro natura direttamente collegate ai principi costituzionali di segretezza e personalità del voto. Appaiono, dunque, necessarie verifiche attente e ponderate, affinché le nuove modalità di voto garantiscano la massima sicurezza e la non vulnerabilità dei relativi sistemi hardware e software impiegati a tale scopo, assicurando, al pari delle modalità tradizionali, l’effettivo esercizio del diritto di voto, il corretto computo dei suffragi, la verificabilità delle operazioni svolte in caso di contenziosi e quindi la possibilità di estrarre, in modo efficace ed esaustivo, tutti i dati che hanno condotto alla formazione dei risultati ufficiali e alla proclamazione degli eletti”. E ancora: “In tale contesto sono stati considerati anche gli esiti delle sperimentazioni svolte in passato sia in Italia che in alcuni Paesi europei, tra cui Francia e Germania, Paesi che hanno poi rinunciato all’introduzione del sistema di voto elettronico, attese le problematiche emerse sia sotto il profilo tecnico-giuridico, sia per l’aumento dei casi di cyber crime. Si è, pertanto, ritenuto necessario, in linea con l’approvazione di un apposito ordine del giorno, un approfondimento della materia in esame, da effettuarsi in via preliminare ad opera di un’apposita commissione, composta da rappresentanti del Ministero dell’interno, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministero della giustizia e dell’ufficio del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. A tale gruppo di lavoro, in corso di istituzione, verrà affidato lo studio di ipotesi attuative e tecnico-organizzative del voto elettronico, al fine di individuare le migliori linee guida per la sperimentazione di un modello che contemperi le esigenze di modernizzazione e snellimento delle procedure elettorali con le garanzie costituzionali; ciò, anche nell’ottica di sperimentare soluzioni che rendano più agevole l’esercizio dei voto, sia dei cittadini italiani residenti all’estero che degli elettori ivi temporaneamente domiciliati per lavoro, studio o cure mediche. In relazione, infine, alla possibile utilizzazione del voto elettronico nell’ambito del procedimento relativo alle elezioni dei Comites, si evidenzia che il decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67 (articolo 1, comma 1), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2012, n. 118, prevede già tale sistema, le cui modalità applicative discenderanno dall’adeguatezza dei fondi. La sperimentazione di tale modalità di voto dovrà comunque garantire il rispetto dei princìpi di personalità e segretezza del voto, la sua sicurezza e il funzionamento delle relative procedure, anche a fronte di eventuali inefficienze dei sistemi operativi locali””.
Per Nissoli “le tecnologie ci sono: ora sta alla volontà politica del Governo voler stanziare fondi adeguati per un ammodernamento, seppur sperimentale, del nostro sistema di voto, a partire dalle elezioni dei Comites. Auspico – conclude – che la discussione della risoluzione da me proposta in Commissioni esteri possa dare una spinta a innovare e chiarire definitivamente come e quando saranno eletti i nuovi Comites”. (aise)