ROMA\ aise\ – “Ho sempre pensato”, ha dichiarato l’onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald, “che la morte di un uomo (un fatto così intimo e che coinvolge famiglie intere) debba essere rispettata e, sopratutto, non debba mai essere “usata” dalla politica. Ciò detto non posso tacere lo sdegno che mi ha provocato una “certa parte” di ideologia radicalizzata che vede, sempre, nell’imprenditore un nemico.
Festeggiare la morte di Sergio Marchionne, un lavoratore infaticabile che, grazie al suo ingegno e una intelligenza straordinaria, ha salvato le sorti della Fiat, significa esporre l’ipocrisia di quella sinistra che non termina di essere comunista”.
“Sergio Marchionne”, prosegue Nissoli, “nel salvare l’industria italiana dell’automobile, rendendola internazionale, ha salvato allo stesso tempo decine di migliaia di posti di lavoro e, per questo, decine di migliaia di famiglie italiane. Osservare la realtà, con onestà mentale, sarebbe il più semplice esercizio della democrazia ma, nel terzo millennio, dobbiamo ancora assistere alla battaglia ideologica che contrappone chi vuol fare a coloro che vogliono distruggere quello che gli altri fanno”.
“Ciò che mi sento di dire”, conclude l’onorevole Nissoli, “è: grazie Signor Marchionne per essere italiano e per essere stato il grande uomo che ben ha rappresentato la migliore Italia nel mondo che siamo in grado di esprimere”. (aise)
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