#Novità Rosatellum anche per 5 milioni di italiani all’estero Nei 18 seggi della circoscrizione si possono candidare anche residenti in Italia
Roma, 3 nov. (askanews) – La nuova legge elettorale, Rosatellum bis, un sistema misto proporzionale e maggioritario, porta con sé novità anche per gli italiani che votano dall’estero che sono poco meno di 5 milioni in tutto il mondo. A loro spetta eleggere 12 deputati e 6 senatori. Il Rosatellum bis ha ripercussioni importanti sulla circoscrizione Estero. Innanzitutto anche gli elettori residenti in Italia potranno essere candidati in una, e una sola, ripartizione della circoscrizione Estero. Gli elettori residenti all’estero potranno, invece, essere candidati solo nella ripartizione di residenza della circoscrizione Estero. Secondo alcune critiche bipartisan il rischio è che le segreterie dei partiti possano ‘paracadutare’ in questa circoscrizione candidati ‘impresentabili’. C’è anche un’altra novità. Chi ha ricoperto, nei cinque anni precedenti le elezioni, cariche di governo o politiche elettive a qualsiasi livello in un paese della circoscrizione Estero, non può essere candidato per le elezioni alla Camera o al Senato per questa circoscrizione. Restano immutati i meccanismi di voto per gli elettori così come la disciplina sul conteggio dei voti e la distribuzione dei seggi disponibili. La circoscrizione è suddivisa in quattro ripartizioni elettorali (Europa che comprende anche i territori asiatici della federazione russa e della Turchia; America Meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide). I dodici seggi sono attribuiti alle ripartizioni in base alla popolazione italiana residente e, nell’ambito di ciascuna ripartizione, assegnati alle liste tramite il sistema proporzionale col metodo dei più alti resti. All’ultima consultazione elettorale, il referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, furono oltre 1,2 milioni gli italiani residenti all’estero che votarono per corrispondenza, molti meno alle europee del 2014 quando si assestarono intorno agli 83 mila votanti. Alle elezioni politiche del 2013 risultarono eletti senatori quattro candidati del Partito democratico, Claudio Micheloni (ripartizione Europa), Francesco Giacobbe (ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide), Renato Turano (ripartizione America settentrionale e centrale), Fausto Guilherme Longo (ripartizione America meridionale) e poi un senatore per il Maie, Claudio Zin (America meridionale) e uno per la Lista Monti Aldo Di Biagio (Europa). Alla Camera, invece, entrarono per il Pd i deputati Fabio Porta (America Latina), Marco Fedi (Asia, Africa, Oceania e Antartide), Gianni Farina (Europa), Laura Garavini (Europa), Francesca La Marca (America settentrionale e centrale). Per il Maie ed entrambi dalla ripartizione America meridionale Ricardo Merlo e Mario Borghese. Il centrodestra, invece, con il Pdl elesse Guglielmo Picchi, nella ripartizione Europa. Per la Lista Monti andarono a Montecitorio Mario Caruso (Europa) e Angela Fucsia Nissoli (America settentrionale e centrale). Il Movimento cinque stelle elesse nella ripartizione Europa Alessio Tacconi e l’Unione sudamericana emigrati italiani Renata Bueno (America meridionale). Prima della riforma Tremaglia gli italiani residenti all’estero potevano votare esclusivamente tornando in patria e recandosi nel seggio del comune di residenza. La svolta è giunta alle elezioni politiche del 2006 – alle quali parteciparono circa un milione di italiani residenti nei vari paesi – con l’entrata in vigore della Circoscrizione Estero che ha introdotto la possibilità di votare per corrispondenza alle elezioni politiche e ai referendum. La ‘macchina’ del voto funziona così: entro 18 giorni dalla data fissata per la consultazione elettorale in Italia, le ambasciate e i consolati inviano agli elettori presenti nella loro giurisdizione un plico elettorale con l’occorrente per votare. Entro il giovedì precedente al voto nazionale, le ambasciate spediscono in Italia per via aerea e valigia diplomatica le buste ricevute dagli elettori mentre quelle pervenute in ritardo o avanzate vengono immediatamente incenerite. Una volta giunte in Italia si passa alla fase dello spoglio dei voti e presso la Corte d’appello di Roma viene istituito l’ufficio centrale per la circoscrizione Estero, che a sua volta è suddiviso in più seggi elettorali presso cui sono iscritti da duemila a tremila elettori residenti o temporaneamente presenti all’estero.