(9Colonne) Washington, 28 ott – La deputata di Scelta civica Fucsia FitzGerald Nissoli è intervenuta all’incontro annuale dei capi degli Uffici consolari e dei rappresentanti dei Comites e Cgie indetto dall’ambasciatore italiano a Washington, mentre venerdì ha incontrato, sempre a Washington, il presidente del Senato italiano in visita in America, Pietro Grasso. In occasione dell’incontro che aveva per tema principale l’anno della cultura italiana in America e la situazione della rete consolare, Nissoli, oltre a ribadire il suo impegno parlamentare per mantenere in vita il Consolato di Newark, sia attraverso atti parlamentari che attraverso azioni politiche congiunte con i colleghi americani, ha messo in evidenza l’importanza dell’anno della cultura italiana negli Usa e il lavoro fatto finora.
Nissoli ha affermato che “la cultura, come smart power, sembra essere lo strumento di influenza dei Paesi più accreditati sullo scenario globale, una avanguardia della diplomazia che noi, eredi della lingua di Dante, possiamo sfruttare meglio di altri nonostante i mezzi esigui”. “Ritengo, ha proseguito la parlamentare eletta in Nord e Centro America, che il ruolo del nostro patrimonio culturale per la promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo sia importantissimo, soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche e istituzionali. Allo stesso tempo dobbiamo tornare a mettere in evidenza anche il made in Italy basato sulla conoscenza, sulla cultura scientifica, sulla tecnologia, come è stato fatto qui in Usa, e bisogna proseguire in questa direzione per fare ancora di più e meglio” anche “sfruttando i mezzi nuovi che abbiamo a disposizione“. “In altre parole – ha precisato Nissoli – dobbiamo costruire le basi affinch é la diplomazia culturale possa avere il ruolo che le compete e cioè primario per aiutarci nel nostro dialogo con la realtà della terra di accoglienza e col mondo“. Infine Nissoli, ricordando l’urgenza di riformare la governance della promozione culturale italiana nel mondo unitamente a quella linguistica, ha ricordato la “necessità di dare corpo ad una politica culturale italiana, con al centro la lingua italiana, che punti alla valorizzazione delle risorse umane in loco, frutto di una comunità matura, introdurre il controllo di qualità e adeguare le strategie alle specificità del territorio”.