ROMA\ aise\ – “Il fondo relativo al riadeguamento delle retribuzioni del personale” a contratto della Farnesina “risulta al limite dell’incapienza”. È quanto sostiene Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta in Centro e Nord America, che, insieme al collega Valentini, ha interrogato il Ministro degli esteri Luigi Di Maio per sapere “se intenda fare chiarezza sul reale ammontare del fondo” e “se si intendano adottare iniziative volte ad integrarlo”.
Nella premessa, Nissoli ricorda che “l’articolo 1, comma 276, lettera e), della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e successive modificazioni e integrazioni prevede che lo stanziamento per il riadeguamento delle retribuzioni del personale a contratto della rete del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sia di 1,4 milioni di euro a decorrere dal 2021. Tali risorse vanno a sommarsi ai “risparmi” derivanti dai pensionamenti maturati del medesimo personale; le risorse stanziate risultano in parte già impegnate per l’alimentazione dei riadeguamenti stipendiali concessi dall’Amministrazione negli ultimi anni ed entrati a regime”.
“Al momento – rileva la parlamentare – non è dato sapere a quanto ammonti la parte di risorse già vincolata per i riadeguamenti accordata e a quanto ammonti invece l’effettivo risparmio maturato; a ciò si aggiunge il fatto che la legge 29 aprile 2021, n. 62, in materia di personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura, ha novellato l’articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, chiarendo i parametri di riferimento legittimanti l’incremento retributivo dei salari percepiti dagli impiegati a contratto a legge locate in servizio presso la rete estera del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ed agevolando l’autorizzazione del medesimo”.
“La legge risulta, tuttavia, essere inapplicabile in assenza di un’adeguata copertura finanziaria, considerando che il fondo relativo al riadeguamento delle retribuzioni del personale, risulta al limite dell’incapienza e l’Amministrazione non fornisce ragguagli circa il reale ammontare e la quantificazione dei risparmi in esso maturati”, sostiene Nissoli. “Il fondo per il riadeguamento stipendiale, attualmente, risulta essere ridotto a risorse esigue, pertanto risulta impraticabile l’ipotesi di attuare i riadeguamenti stipendiali in ossequio alla ratio della citata novella legislativa”.
“Attualmente, – sottolinea NIssoli – gli impiegati, operativi in Paesi come Usa, Argentina e Brasile, attendono il riadeguamento della propria retribuzione ai parametri sanciti dalla legge e ciò, stando alle attuali risorse, non potrebbe attuarsi malgrado la norma lo preveda chiaramente; la crisi funzionale della rete estera del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha raggiunto livelli elevatissimi in ragione della penuria endemica di personale, unita all’incremento della domanda di servizi all’estero e proprio in sedi allo stremo in cui il lavoro del personale a contratto è stato fondamentale nel sopperire alla carenza di profili e alle lacune del sistema amministrativo, seppur in condizioni economico-contrattuali al limite della legittimità”.
La deputata chiede quindi al Ministro “se intenda fare chiarezza sul reale ammontare del fondo di cui in premessa e se si intendano adottare iniziative volte ad integrare il medesimo nell’ambito della prossima legge di bilancio al fine di dare attuazione alle disposizioni di cui alla citata legge n. 62 del 2021”. (aise)